Dalla prima piattaforma aerea ai sistemi di sicurezza, breve storia dei lavori in quota - TCE Magazine

2023-02-15 16:48:27 By : Ms. Cherry Hu

Pulizia, installazione, manutenzione, potatura… sono tutti lavori che richiedono una particolare attenzione, oltre che professionalità, da parte dell’operatore. Quando, e non è così raro, capita che questi lavori debbano esser eseguiti in quota, il livello di attenzione richiesto è ancora più alto. Eseguire lavori in quota è infatti un’attività delicata e pericolosa, che richiede una dose aggiuntiva di attenzione.

Fino a poco più di 50 anni fa, per eseguire questi lavori, ci si serviva di ponteggi e impalcature, sistemi che, pur riuscendo a portare gli operatori “in quota”, risultavano comunque poco agili.

La piattaforma aerea è un dispositivo inventato piuttosto recentemente. Risale infatti al 1969 il primo prototipo di piattaforma aerea, ideata negli Stati Uniti, in Pennsylvania. L’ideatore è John L. Grove, inventore e industriale americano, fondatore della JLG Industries, uno dei player più importanti del mercato nel settore gru e sollevamento.

Alla fine degli anni ’60 Grove volle rispondere alla necessità di lavorare in quota in maniera più agile di quanto consentissero all’epoca i ponteggi. Partendo da questa idea realizzò il primo prototipo di piattaforma elevabile: installò un braccio sollevatore su un carro motorizzato e, all’estremità del braccio, montò un cesto porta persone. Questa macchina esiste ancora, custodita nel museo JLG.

A metà degli anni ’70 fu sempre la JLG ad introdurre la piattaforma di lavoro “verticale” a pantografo.

Nel tempo questi sistemi sono diventati più completi e sicuri, differenziandosi anche per tipologia d’uso. Vedi qui le principali tipologie di piattaforme di lavoro elevabili.

Visto che le piattaforme portano le persone a diversi metri da terra per eseguire dei lavori, sono diversi i sistemi di sicurezza di cui possono essere dotate, per evitare cadute dall’alto o incidenti.

Vediamo di seguito alcuni esempi.

La macchina può trovarsi su un piano inclinato, ma non può superare determinati limiti di inclinazione. Questo dispositivo, che può essere elettronico o un semplice dispositivo a bolla d’aria, serve proprio ad effettuare questo controllo della pendenza sia sul piano longitudinale, sia su quello trasversale. Il sistema solitamente emette un allarme sonoro se viene superata la massima inclinazione ammissibile (impostata a seconda della macchina).

Si tratta di un sistema che consente all’operatore in quota di riportarsi a terra anche in caso di guasto alla macchina di qualunque tipo. Evita la spiacevole situazione di ritrovarsi bloccati in quota. Può essere di diversi tipi: un filo metallico collegato alla valvola del pistone principale; un’elettropompa idraulica ad azione manuale; una levetta metallica ad azione manuale da inserire su una pompa ausiliaria collocata a terra.

Un dispositivo di sicurezza che serve a ridurre la velocità della macchina quando il braccio ha raggiunto una quota elevata. Infatti, più il braccio è dispiegato in altezza, più si alza il rischio di ribaltamento in caso di spostamento a velocità elevate.

Le piattaforme sono dotate di allarmi sonori, un cicalino ripetitivo, che si attiva al movimento della macchina. Sono dotate anche di clacson e altri allarmi che si utilizzano in caso di lavoro ad inclinazione pericolosa.

Installato nelle piattaforme verticali a pantografo, serve per evitare schiacciamenti tra le leve incrociate alla chiusura della macchina. Il blocco fa si che, un paio di metri prima della completa chiusura, il movimento si fermi per 3 secondi.

Un sistema composto da due minigonne che, azionate idraulicamente, vanno ad appoggiarsi a terra ai due lati della macchine, per aumentarne la stabilità.

È il sistema che pesa il carico in cesta e, nel caso in cui sia superiore a quello per cui la macchina è tarata, inibisce qualsiasi movimento.

Per gli operai al lavoro sulla piattaforma ci sono vari dispositivi da utilizzare come cintura di sicurezza, imbracatura di sicurezza con cordino agganciato al cestello, abbigliamento adeguato.